Calcio Foggia, prima multa della stagione: il ritardo della squadra costa caro
La nuova stagione del Calcio Foggia 1920 si apre con una curiosità che lascia l’amaro in bocca ai tifosi: è arrivata infatti la prima multa ufficiale dell’anno, inflitta dal Giudice sportivo dopo il debutto in Coppa Italia Serie C.
Il ritardo al rientro in campo
Il provvedimento, reso noto nelle scorse ore, parla chiaro: la società rossonera è stata sanzionata con un’ammenda di 800 euro “per avere i suoi tesserati causato il ritardo dell’inizio della gara di quattro minuti, non presentandosi puntualmente nel tunnel per l’ingresso in campo”. Stessa sorte anche per gli avversari siciliani, colpevoli del medesimo comportamento.
Un episodio che, seppur non grave dal punto di vista tecnico, evidenzia l’attenzione dei giudici federali alla disciplina e alla puntualità, soprattutto nelle competizioni ufficiali.
L’episodio del cellulare
Ma non è tutto. Oltre alla sanzione principale, sono arrivate anche altre due multe, questa volta dal sapore quasi “goliardico” ma comunque significative. A due ex giocatori del Foggia, Giuseppe Agostinone e Antonio Gentile, è stata inflitta un’ammenda di 500 euro ciascuno.
Il motivo? I due avrebbero fatto da tramite per ricevere disposizioni tecniche dall’allenatore Francesco Tomei (anch’egli ex rossonero), che – pur essendo stato espulso – continuava a impartire istruzioni alla squadra utilizzando un telefono cellulare. Una trovata poco ortodossa che non è passata inosservata agli occhi del Giudice sportivo.
Un campanello d’allarme
L’episodio, oltre a strappare un sorriso per la sua singolarità, rappresenta comunque un piccolo campanello d’allarme: la stagione è appena iniziata, ma la società rossonera dovrà prestare maggiore attenzione anche ai dettagli fuori dal campo per evitare ulteriori sanzioni.
Il Foggia di Delio Rossi, intanto, prosegue la preparazione in vista del prossimo e delicato impegno di campionato contro il Catania, con l’obiettivo di far parlare di sé solo per i risultati sportivi e non per le disattenzioni disciplinari.